lunedì 30 giugno 2014

BOA CONSTRICTOR - GUIDA PRATICA

           Boa & Co.                          

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  BOA CONSTRICTOR 
   
Classificazione:

Dominio:            Eukaryota
Regno:               Animalia
Phylum(tipo):    Chordata 
Subphylum:       Vertebrata
Classe:               Reptilia
Sottoclasse:       Lepidosaura
Ordine:              Squamata
Sottordine:        Ophidia(Serpenti)
Superfamiglia:   Henophidia(Booidea)
Famiglia:            Boidae
Sottofamiglia:    Boinae
Genere:              Boa
Specie:               constrictor
Principali sottospecie:

Boa constrictor constrictor  (Linnaeus, 1758)

Boa constrictor imperator    (Daudin, 1803)

Boa constrictor orophias      (Linnaeus,1758)

Boa constrictor occidentalis (Philippi, 1873)

Boa constrictor ortonii          (Cope, 1877)

Boa constrictor sabogae        (Barbour, 1906)

Boa constrictor amarali        (Stull,1932)

Boa constrictor longicauda   (Price & Russo, 1991)             

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Distribuzione geografica
La più importante barriera geografica sudamericana che delimita le due principali sottospecie (B.c.i. e B.c.c.) è data dalla Cordigliera delle Ande, un imponente confine naturale che sale dall’estremo Sud nella Terra del Fuoco e Patagonia che correndo in direzione Nord suddivide la sottospecieBoa c. imperator nel suo versante Nord Ovest(quello rivolto verso il litorale Pacifico) dalla sottospecie Boa c. constrictor nel suo versante a Est(quello rivolto sui bacini Plata, Amazonas e Orinoco). 
La Cordigliera continua poi nel suo percorso estendendosi fino all’estremo Nord presso i Caraibi tra Colombia e Venezuela.

Partendo da Sud troviamo il Boa c. occidentalis a Est della Cordigliera(Argentina - Paraguai - Bolivia) e il Boa c. amarali nel Bacino del Plata(Centro Sud e Centro Est Brasile - Centro Est Bolivia); il Boa c. constrictor salendo a Est della Cordigliera dove si estendono i grandi bacini idrografici Amazonas e Orinoco (Brasile, Nord Bolivia, Nord e Sud Est Perù, Sud Est Colombia, Venezuela) e anche a Nord Est fino a raggiungere il litorale Atlantico(Guyana, Suriname e Guyana Francese);

il Boa c. ortonii e il Boa c. longicauda a Ovest della Cordigliera sul versante affacciato verso l’Oceano Pacifico(Peru e Equador); il Boa c. imperator più in alto in Colombia, Centro America e Messico; il Boa c. sabogae, appena lasciato il Sud America nelle piccole isole sotto Panama(Archipelago de las Perlas); il Boa c. orophias e il Boa c. nebulosas nelle isole caraibiche davanti al Venezuela.





  

(Orinoquia - Llanhos Orientales)

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Descrizione:



Boide di buone dimensioni(mediamente 150/250cm.), gli esemplari di sesso femminile rispetto ai maschi sono generalmente di taglia e stazza maggiore(difficilmente oltre i 3 metri), altri segni del dimorfismo sessuale sono la lunghezza della coda, maggiore nel maschio rispetto alla femmina, inoltre nelle femmine la coda subito dopo l'altezza dell'ano appare più stretta oltre che più corta, mentre quella dei maschi oltre ad apparire più uniforme e allungata, evidenzia speroni cloacali molto più sviluppati rispetto a quelli delle femmine (ultimi vestigi nell’evoluzione degli arti posteriori).
La testa è grossa e ben distinta dal robusto corpo.
La colorazione è molto variabile, e questo anche a seconda della zona di origine dei singoli individui. 
Nelle forme ancestrali (tipo normale), il colore del corpo può variare da differenti tonalità di bruno chiaro o beige rosato fino al rosso mattone, o anche attraversando toni da estremamente chiari a decisamente scuri di grigio. Il ventre è solitamente più chiaro e può essere con o senza puntinature e varia dal bianco panna, al giallastro, al rosa, al rosso, al grigio . Sui fianchi si trovano disegni a forma di scudi, solitamente dello stesso colore delle selle dorsali, o leggermente più chiari. Il dorso presenta disegni a forma di “sella” di colore più scuro ben in contrasto col colore di fondo del corpo che è più chiaro che può essere con o senza puntinature, le selle hanno toni dal bruno al nero tendono ad assumere colorazioni più accese sul rosso - arancione verso la coda.Le "selle", possono essere ben distanti oppure unite a formare una sorta di binario racchiudendo al loro interno in forme ovali il colore più chiaro del fondo,.. alcuni esemplari presentano selle con disegni aberranti che possono essere genetici (jungle,striped, etc.), o casuali (a volte risultato di fluttuazioni delle temperature durante la gestazione della madre), esistono parecchi “morph” di disegno (circleback, arabesque, motley, aztec, etc.), come anche parecchie selezioni e "morph" di colore, che combinate assieme ai morph di disegno forniscono la chiave per produrre innumerevoli varianti.
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Terrario

EXOTEK - Plastic Terrarium

Il Boa constrictor deve essere allevato in terrari proporzionalmente capienti che gli permettano di potersi muovere liberamente ed essere ben attivi avendo in questo modo la possibiltà di mantenere una buona tonicità muscolare anche in età adulta evitandogli così di divenire obesi e statici.

Da giovani sono ottimi arrampicatori, caratteristica che parzialmente perdono aumentando di peso con la crescita, ma se ne hanno la possibilità, passano parecchio tempo a riposare o termoregolarsi appollaiati su robusti rami o mensole poste a diverse altezze del terrario. Se allevati in terrari bassi e privi di rami o mensole, tendono a perdere le abitudini arboricole, a discapito della loro forma fisica.                                     

Le misure del terrario vanno calcolate in proporzione alla lunghezza dell’esemplare che deve essere  ospitato e che secondo le direttive ASL dovrebbero rispettare circa i seguenti riferimenti:
Misure minime ammesse per un terrario a sviluppo orrizzontale:_ Larghezza cm.60 - Profondità cm.40 - Altezza cm.35 .

 EXOTEK - Plastic Terrarium (YouTube) 

Per offrire ottimati condizioni di vita ad un Boa constrictor, la somma della misura dei due lati della base del terrario(larghezza + profondità) deve risultare almeno quanto la lunghezza dell'esemplare che deve ospitare,.. 
.. per rispettare le caratteristiche semi-arboricole che i Boa hanno soprattutto in giovane età, l'altezza del terrario in questa fase dovrà razionalmente essere circa 1/3 della lunghezza dell'esemplare che deve ospitare.

Crescendo i Boa assumono fattezze più robuste e si appesantiscono(specialmente le femmine) perdendo in gran parte la tendenza ad arrampicarsi che avevano da "Giovani & Snelli", per logica conseguenza un terrario per Boa adulti avrà un altezza ottimale di circa 1/4 della lunghezza dell'esemplare che deve ospitare.


La fonte di riscaldamento ideale sono i tappetini termici, che, salvo criticità delle temperature nel locale dove vengono posizionati i terrari, normalmente vanno messi esternamente sotto al terrario nel lato sotto le feritoie superiori per far sì che l'aria riscaldata salendo esca da esse risucchiando e forzando in questo modo l’aria fredda ad entrare dalle altre feritoie posizionate inferiormente al lato opposto del terrario, mettendo così in moto un flusso di ricambio ottimale dell'aria interna.


Solo se si ha un terrario con un'altezza elevata potrebbe rendersi necessario utilizzare fonti di riscaldamento anche dall'alto, in questo caso si utilizza una lampada meglio se in ceramica (non stressa perchè non emette luce e quando stacca/attacca per azione del termostato si raffredda/scalda  gradualmente senza provocare improvvisi sbalzi di temperatura), la quale và tassativamente ingabbiata per evitare eventuali ustioni, in alternativa si può utilizzare un pannello radiante.

Posizionare nella zona intermedia del terrario una tana con dimensioni sufficienti a mantenere al riparo il Boa coprendolo anche negli spostamenti per la termoregolazione, molto adatte allo scopo sono ad esempio  ampie corteccie di sughero previamente sterilizzate con sali quaternari di ammonio(Steramina G).   
Una grossa vasca per l’acqua, in grado di contenere completamente e comodamente il serpente servirà anche a mantenere un adeguato tasso di umidità all’interno del terrario, controllare che la percentuale d’umidità non scenda sotto il 60%, nel caso sarà necessario nebulizzare con acqua tiepida almeno una volta al giorno e/o inserire una grossa spugna impregnata d’acqua nella zona calda del terrario posta su una vaschetta bassa tipo sottovaso. 

Come substrato si può utilizzare il semplice giornale, la carta assorbente bianca dei rotoloni o il cartone (preferibilmente ondulato), tutti materiali molto adatti a quarantene o comunque a coprire il fondo di terrari sterili dove sono necessarie frequenti igienizzazioni, in allestimenti semi sterili 
per migliorare sia l'estetica che la funzionalità assorbente, sopra allo strato di fogli si può aggiungere trinciato trucioli di legno dolce depolverato o anche altri di tipi di legno deresinizzato/depolverato; evitare i substrati non deresinizzati provenienti da conifere(potenzialmente tossici), quelli a scaglie dure(potenziali problemi intestinali e digestivi se ingeriti) e quelli polverosi(possibili problemi respiratori).

Un grosso ramo ben fissat
o o una mensola sono utili sia per creare alternative di termoregolazione che mantenerli in migliore forma fisica.

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Clima/habitat in natura e nel terrario

Per ogni determinata sottospecie di Boa, è utile informarsi sulle realtà climatiche nel loro range di distribuzione in natura (http://www.globopix.net/clima/sud-america.html)in genere le ore di luce, la piovosità e le temperature stagionali sono relative alla vicinanza o meno all'equatore dell'area da cui derivano, altri dati da sapere sono l’altitudine e la conformazione dell’habitat di provenienza e quindi se si tratta di foreste montane o di pianura, di valli rocciose o praterie, di sierras(canyon), tepuy /chapadas(altopiani) o deserti. Influenza chiaramente anche l'eventuale presenza di laghi, corsi d'acqua, paludi o del mare(in zone litoranee e ancor più nelle isole). Queste informazioni  vanno elaborate e replicate il più fedelmente possibile al fine di determinare oltre al loro benessere in cattività anche un miglior successo riproduttivo. 
Esistono inoltre molte aree miste che offrono un’ampia varietà di conformazioni e microclimi, dove in situazioni estreme(sia di freddo che di caldo) la presenza di anfratti tra le rocce, di tane abbandonate da altri animali o di alberi cavi, o meglio ancora l'esistenza di caverne inghiottitoi è notevolmente importante, essi infatti forniscono piccoli habitat con microclimi che rappresentano un’eccellente riparo dalle avversità esterne(realtà a volte difficili da replicare in un normale terrario), non sarebbe altrimenti giustificabile la presenza di sottospecie come il Boa c. amarali south brazilian in zone dove nella stagione invernale si riscontrano temperature sottozero, per non parlare poi del Boa c. occidentalis in Argentina a latitudini ancora più fredde! Per poter avere risultati riproduttivi in cattività con sottospeci che vivono così lontane dall'equatore, si deve seguire un protocollo di ciclaggio piuttosto estremo molto vicino al concetto della brumazione o "bruma" che è il metodo tipicamente applicato per stimolare gli accoppiamenti di specie originarie di climi temperati ove vi sono vere e proprie stagioni e quindi un vero e proprio inverno e per le quali và ricreata in cattività una situazione che ne permetta il letargo o semiletargo riproducendo nei terrari un'inverno più accentuato rispetto a sottospeci originarie di zone più vicine ai tropici e all'equatore ai quali viene invece applicato il normale protocollo di "ciclaggio stagionale(vedi specifiche nel capitolo "Riproduzione").


Della totalità di Boa allevati nei terrari italiani, l’80% circa sono rappresentati da Boa morph e ancestrali di origine spesso indefinita, dubbia o sconosciuta, mescolati e rimescolati in mille salse, risulta così davvero difficile definirne le impostazioni ottimali nel terrario, ed è probabilmente per questo motivo che le schede di allevamento riguardanti il Boa constrictor reperibili nei vari libri e siti in internet riportano informazioni generiche che orientano per sicurezza a mantenere temperature e umidità tendenzialmente medio alte, senza fare particolare riferimento a differenze per origine geografica e stagionalità,  suggerendo temperature medie attorno i 26-28°C, con una zona più fredda del terrario a 22-24°C. e una zona di basking compresa tra i 30°-32°C.  , scendendo poi di alcuni °C nella fascia crepuscolare,.. 

.. per gestire bene tali temperature in un terrario è necessario avere termostati dotati di sistemi che consentano variazioni di circa 3-5°C nelle varie fascie orarie, imitando così le escursioni termiche giorno/notte/giorno che avvengono in natura, tali termostati sono dotati di una sonda che và posizionata appena sopra il substrato nella zona dove si hanno le temperature più elevate, ossia sopra i tappetini e/o sotto le lampade riscaldanti, impostati con la temperatura più alta che si deve avere all’interno del terrario. L’umidità deve essere medio-alta, ma senza esagerare né in eccesso né in difetto(l'ottimale è tra il 65% e il 75%), altrimenti si rischiano problemi respiratori o disectisi (mute incomplete).


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Riproduzione



Normalmente le femmine di Boa raggiungono la maturità sessuale non prima di 30/36 mesi di età, i maschi sono più precoci e se già ben sviluppati sono potenzialmente maturi sessualmente anche con soli 18/24 mesi di età, per alcune sottospeci anche il doppio(le femmine Boa c. longicauda ad esempio non prima di 48/60 mesi), come al contrario opposto vi sono anche linee di esemplari selezionati in cattività piuttosto precoci(12 mesi i maschi e 16/18 mesi le femmine).


Seguendo un programma di ciclaggio stagionale, circa in autunno si inizia gradualmente e lentamente a diminuire le ore di luce e ad abbassare le temperature notturne, mentre le temperature diurne rimangono circa invariate almeno finchè gli esemplari continuano ad essere alimentati.


Una volta raggiunti i valori di regime, questi vanno mantenuti per circa 2-3 mesi(dopo di che si torna gradualmente ai valori utilizzati per il normale mantenimento).
CICLAGGIO STAGIONALE
il "ciclaggio stagionale" è un processo che serve per dare ai Boa una percezione equivalente a quella che hanno durante i cambiamenti climatici che avvengono normalmente ai tropici nel passaggio dal periodo della secca a quello delle piogge(e viceversa), ciò serve ad abituarli pian piano sin da giovani alle stagionalità preparandoli fisicamente ai cambiamenti di temperature e umidità che vengono attuati in questo processo e che da adulti li porterà in modo naturale a stimolare maggiormente la maturazione dei gameti rendendoli di fatto negli accoppiamenti sessualmente più attivi e riproduttivi.

In modo graduale nel corso di circa 4-6 settimane durante il giorno 
le temperature medie nei terrari vengono leggermente abbassate(1-2°C), e contemporaneamente in modo sempre graduale ma sensibilmente più drastico anche durante la notte (3-5°C sotto alla diurna), applicando nebulizzazioni più frequenti di giorno si aumenta l'umidità al suolo provocando ai Boa una percezione di cambiamento climatico abbastanza similare a quella che ai tropici rilevano nella stagione delle piogge quando nella selva l'umidità permane maggiormente al suolo per via delle più basse temperature notturne. L'unica cosa che non possiamo controllare in terrario è lapressione atmosferica,..
.. ciò ci porta tendenzialmente a far corrispondere questa fase del ciclaggio al nostro periodo più piovoso(autunno/inverno), durante il quale abbiamo anche a nostro favore temperature più basse, specialmente se si tratta di accoppiare sottospecie che per riprodursi necessitano di ciclaggi davvero estremi.

P
er ricreare in cattività la diversa sensazione di cambiamento climatico corrispondente in natura al periodo della stagione secca , la percezione verrà resa nel terrario innalzando le temperature medie oltre che di giorno, 
in modo abbastanza sensibile anche di notte, applicando leggere nebulizzazioni solo la sera che evaporando dal substrato formeranno umidità nella fase crepuscolare come avviene ai tropici fuori dal periodo delle piogge quando comunque vi sono brevi precipitazioni atmosferiche (temporali), e le più alte temperature notturne fanno evaporare maggiore umidità dal terreno asciugandolo e contemporaneamente aumentando l'umidità nell'aria dopo il crepuscolo, provocando il fenomeno della nebbia,.. 
.. in cattività le nebulizzazioni serali evaporano dal substrato creando umidità nell'aria(corrispondente alla nebbia) grazie all'azione di una fonte riscaldante posta sotto al terrario (tappeto/cavetto) controllata da un termostato con sonda esterna dotato di programma crepuscolare,..
.. nella selva di giorno l'aria si asciuga con i caldi raggi del sole facendo svanire la nebbia, nel terrario sostituiamo i raggi del sole con l'innalzamento della temperatura nella snake room (o con una lampada riscaldante controllata da un termostatato con sonda esterna e un timer).


In questo periodo gli esemplari vanno tenuti separati, e devono essere costantemente monitorati per assicurarsi che sopportino bene le basse temperature notturne e l'alimentazione dovrà essere drasticamente diminuita o sospesa. In caso ci si accorga che qualcosa non va, è bene alzare immediatamente la temperatura notturna ed eventualmente intervenire con appropriate terapie farmacologiche.


Alcuni allevatori uniscono i maschi e le femmine all’inizio del ciclaggio stagionale, altri dopo aver ripristinato le temperature di normale stabulazione.

Altri uniscono  le coppie (solitamente introducendo le femmine nel terrario dei maschi) verso la fine del periodo freddo, poco prima di ricominciare ad aumentare le temperature, ottenendo solitamente risultati soddisfacenti.

Da subito si notano i maschi nel tentativo di corteggiare le femmine: si affiancano loro con il corpo, cercando di farle muovere per assumere una posizione migliore, e con la coda si strusciano nella zona caudale della femmina, utilizzando gli speroni per stimolarne la zona cloacale.

Quando la femmina sarà pronta per l’accoppiamento lascerà che il maschio introduca uno dei due emipeni in una delle sue sacche cloacali, ed ecco l’inizio della copula.

Gli accoppiamenti possono durare diverse ore, e ripetersi per settimane.

Varie settimane dopo l’ultimo accoppiamento, anche a distanza di due mesi, si nota l’ingrossamento della sezione corporea della femmina.

A questo punto, se non lo si è già fatto (in teoria si), occorre ripristinare la temperatura notturna ai valori ordinari. La gestazione può durare da quattro a sei mesi, influenzata anche dalla temperatura di stabulazione.

Un metodo abbastanza affidabile per calcolare il periodo del parto sta nel contare 105 giorni dalla data in cui la femmina effettua la muta post-ovulatoria, muta singolare rispetto alle solite mute per la maggior durata e l’aspetto molto scuro della femmina.

Alcune volte può accadere che la femmina gravida effettui un’ulteriore muta circa 30/40 giorni prima del parto.
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ALIMENTAZIONE
In natura il Boa constrictor è notoriamente un cacciatore d’agguato,, ma nelle regioni con una bassa concentrazione di prede ideali il suo modo di cacciare risulta certamente più attivo La dieta di Boa constrictor include una grande varietà di mammiferi ed uccelli. In natura i giovani individui si nutrono di piccoli topi e volatili, pipistrelli, lucertole e anfibi. 

Come tutti i costrittori, per prima cosa la preda viene colpita e immobilizzata dal veloce e preciso morso, successivamente viene costretta fino alla morte prima di essere ingollata intera. Con l’ aiuto della dentatura e dei muscoli della gola,e dell''intero corpo, le prede vengono lentamente ingollate e spostate verso lo stomaco dove prenderà atto la digestione, dipendendo elle dimensioni delle prede e della temperatura locale, ci vorranno dai 5 ai 10 giorni per digerire completamente il cibo. 

Grazie al metabolismo estremamente lento, se necessario, un boa adulto può restare a digiuno senza conseguenze, anche diversi mesi, aumentando enormemente le sue possibiltà di sopravvivenza anche in regioni con bassissima presenza di prede.

Boa selvatico con un falco appena catturato tra le spire 

In cattività l'alimento più adatto sono i topi (mus musculus), meglio ancora i ratti (rattus norvegicus), si possono offrire alternativamente altri mammiferi (gerbilli, criceti, cavie, conigli), meno consigliati per l’alta carica di parassitosi(particolarmente parassiti interni) sono gli uccelli (quaglie, piccioni, piccole galline), in ogni caso è importante che vengano appositamente allevati per essere alimento per animali,  per cui esenti da parassitosi sia interne che esterne, da malattie, da trattamenti con ormoni, antibiotici, antiparassitari o altro che li renda inadatti ad essere un sano alimento per un Boa. 
Boa domestico con un ratto(decongelato) tra le spire

Sconsigliatissimo somministrare animali o parte di essi macellati per l'alimentazione umana in quanto per via della macellazione presentano cariche batteriche così elevate che il loro consumo deve avvenire esclusivamente previa cottura ed è assente dei nutrienti che si troverebbero nelle interiora e nel pelo/piume ed essendo animali provenienti in genere da allevamenti intensivi sono trattati con ormoni(che portano i Boa alla sterilità) e con antibiotici(che creano problemi devastanti alla flora batterica intestinale). 

Per l'eliminazione di eventuali endoparassiti o ectoparassiti e di gran parte dei problemi derivanti dall'alimento che si offre al Boa, si consiglia di tenere le prede due/tre settimane in congelatore (non oltre tre/quattro mesi per non perdere nutritività), nel caso vengano offerte abitualmente prede vive o preuccise, rivolgersi ad un veterinario specializzato in rettili per periodici esami di controllo e verificare l'eventuale necessità di procedere o meno con un protocollo specifico di trattamenti. 

Per decongelarle correttamente, le prede vanno lasciate a temperatura ambiente fino a perdere il freddo(no forno a microonde), dopo di che si utilizza una fonte di calore(phon asciugacapelli, termosifone, tappetino termico, cavetti riscaldanti per terrari,..a bagnomaria avvolgendole nella carta all’interno di un contenitore chiuso) riscaldandole solo per appena per alcuni minuti(altrimenti si cuociono) rigirando in modo da ottenere una temperatura uniforme di qualche grado superiore a quella dell'aria nel terrario(oltre 33°), è importante per scongiurare il rischio di pericolosissime congestioni, verificare che la temperatura interna dello stomaco della preda non sia più fredda, basta un dito spinto nella pancia per accorgersene, se al tatto si avverte il caldo, vuole dire che la temperatura è almeno 37°(temperatura di base del corpo umano).

Alimentazione in terrario con prede vive
Disponendo unicamente di prede vive, specialmente se sono grosse è sempre meglio ucciderle prima di offrirle, altrimenti è tassativamente necessario assistere il Boa fino all'avvenuta morte della preda, la quale intanto può comunque infliggere morsi , graffi o beccate (le zone più a rischio sono occhi, bocca e collo), provocando lesioni o ferite anche pericolose con successive infezioni che possono portare alla morte del nostro amico squamato. 


Siate coscienti del fatto che abbandonando una preda nel terrario col boa, si corrono davvero gravi pericoli, infatti si sono verificati moltissimi casi in cui anche topi o ratti di dimensioni contenute sono stati in grado di uccidere o ferire molto gravemente in poche ore grossi Boa (a volte inappetenti perchè vicino alla muta), semplicemente rosicchiandoseli !!

Le prede vive anche se non provocano danni diretti possono farlo indirettamente, magari danneggiando a nostra insaputa i fili di strumentazioni per la termoregolazione del terrario,... e se capitasse d'inverno si potrebbe rischiare anche un raffreddore o peggio una bronchite!!

Se per qualsiasi motivo vi sono all'interno di un terrario due o più esemplari è assolutamente tassativo alimentarli separatamente per evitare che si azzuffino,.. vi sono già stati casi di Boa che dopo aver mandato giù la propria preda si sono attaccati alla preda del coinquilino inghiottendoselo assieme!! Per evitare problemi, é sufficiente servirsi di box d'appoggio, oppure coprire i Boa con una bacinella finchè non hanno finito di nutrirsi. 

Nozioni generali sull'alimentazione
La crescita del Boa constrictor è molto veloce, soprattutto nel primi due anni di vita, è appunto in questo periodo che si determina l'avviamento ad uno sviluppo al massimo della sua potenzialità. 

A tale scopo nel primo anno, è utile offrire al cucciolo prede facilmente digeribili, per cui di preferenza rattini rosa o al massimo primo pelo(a pari volume un topo peserebbe meno e di conseguenza sarebbe meno nutriente, e con più pelliccia, per cui anche meno digeribile)

Specialmente in questa fase è necessario alimentarlo il più correttamente possibile, per non correre il rischio di trasformare un cucciolo di Boa in una salsiccia o in uno spaghetto, ho preparato degli schemi orientativi di alimentazione(vedi sotto schemi  1 e 2), controllando frequentemente che le condizioni di clima all'interno del terrario siano perfette, con una temperatura media costante tra i 28/29°, si facilita una ottimale digestione dell'alimento nei giusti tempi, permettendo così anche frequenze più strette tra un pasto e l'altro, accelerando così il metabolismo al Boa, che di conseguenza sviluppa una crescita più rapida con un'eccellente tonicità muscolare e senza accumulare grassi. 

(vedi più sotto negli schemi 1 e 2 i pesi e le frequenze ideali per alimentare correttamente il Boa constrictor fino ai primi 24 mesi).

Le dimensioni dell'alimento devono essere sempre proporzionate, senza mai esagerare o forzare il boa con prede più grandi del dovuto, come riferimento e limite massimo di dimensione delle prede, si può all'incirca prendere la circonferenza del boa stesso, e tanto per essere chiari, la preda non deve MAI essere superiore di circonferenza a quella del Boa, questo vale soprattutto per i cuccioli (in particolare quelli di alcune localty di constrictor constrictor), i quali avendo un’apparato digerente ancora in fase di formazione sono certamente più delicati rispetto agli adulti, una preda sproporzionata può essere rigurgitata o peggio ancora vomitata,.. In caso di vomito è estremamente necessario consultare un veterinario specializzato in serpenti perchè possa esaminare dettagliatamente il caso e provvedere a prescrivere una precisa e specifica terapia adatta a scongiurare per quanto possibile una recidiva, eventualità che innescherebbe pericolose complicanze che spesso portano al decesso. Il vomito è pericolosissimo perchè porta con sè potentissimi succhi gastrici che nel percorso dallo stomaco alla bocca crea danni a tutte le pareti col quale vengono a contatto provocando uno squilibrio a livello della mucosa gastrica e conseguentemente ulcerazione gastrica, una grave malattia che tende alla cronicità, con continue cicatrizzazioni e escerbazioni. 
In assenza di terapia nel 50% dei casi si va incontro ad una recidiva e il quadro può anche variare notevolmente in seguito all'insorgenza di complicanze acute o in conseguenza alla degenerazione neoplastica. Le complicanze sono: la perforazione e l'emorragia gastro-intestinale che si manifesta, in acuto, con emissione di sangue vivo con il vomito (ematemesi) o con feci nere (melena).
Per dare una possibilità all'esemplare di potersi eventualmente recuperare ed evitare un nuovo episodio di vomito và sospesa l'alimentazione per almeno 15-20 giorni, offrendo poi inizialmente prede facilmente digeribili, quindi possibilmente senza pelo o appena impelate di peso e dimensioni molto inferiori al normale, continuando così per almeno 6/8 alimentazioni a distanza di 10-15 giorni l'una dall'altra (in tutto circa 3-4 mesi), e se tutto procede bene potrete ripristinare gradualmente una normale alimentazione. 

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Nozioni importanti sull’alimentazione
L'intestino dei Boa ha la necessità fisiologica per funzionare al meglio di stare vuoto per parecchio tempo nel corso dell'anno,.. ..un’alimentazione corretta mantiene un livello di metabolismo sufficientemente attivo che permetta di movimentare e smaltire le riserve di grasso accumulate con l'alimentazione prima di introdurne altre, in questo modo modo si consente il turn-over dei lipidi(grassi), ed un coretto metabolismo a livello epatico(fegato).
Con schemi di alimentazione troppo sostenuti come quelli mediamente utilizzati odiernamente, gli animali crescono certamente più in fretta e si riproducono anche prima,.. ma nel lungo periodo sviluppa no una serie di patologie legate a problemi epatici (es.° Steatosi), la dimensione del fegato aumenta in modo non proporzionale alla crescita del'animale, si verifica Steatosi epatica (presenza di grasso dentro l'organo), il grasso si accumula nella cavità addominale (non tra pelle e muscoli come le nostre maniglie) riducendo il volume utile ai polmoni diminuendone la capacità funzionale, inoltre si accumula grasso anche nel resto dell'addome (quindi stomaco, organi, feti...), oltre ad infiltrazioni grasse nel sangue e in organi vitali come il cuore.
Sempre per via di schemi di alimentazione troppo sostenuti, si possono sviluppare anche una serie di patologie legate a problemi renali (accumulo di acido urico con conseguente sovraccarico renale e possibile blocco) proprio perchè non si permette ai loro organi di lavorare ai naturali regimi e fisiologici ritmi. Difficilmente, per non dire mai, vedremo l'animale star male o morire dall'oggi al domani, e nemmeno nell'arco di settimane o mesi, ma l'aspettativa di vita si riduce e possono insorgere patologie secondarie causate da quanto descritto sopra, ad esempio problemi respiratori, organi mal funzionanti, letargia, distonia(movimento disordinato e incontrollato) e ovviamente anche incapacità di riprodursi.I rettili essendo diversi da noi fanno molta più fatica a smaltire le riserve accumulate con l'alimentazione, un serpente grasso non lo si vede dall'esterno come nei mammiferi, perchè come descritto l'accumulo del grasso è differente, per questo si deve cercare di farlo crescere in modo regolare e proporzionato, preferendo un’alimentazione mediamente più scarsa che troppo sostenuta, è meglio sempre raggiungere il peso totale necessario ideale per un pasto con due o più prede giovani di minori dimensioni,.. a differenza delle prede giovani le prede adulte hanno un altissimo accumulo di grassi (particolarmente se vecchie), che oltre a provocare obesità con i gravi problemi ad essa legati, apportano ai Boa dannosissime cariche di vitamina A. 


Agli esemplari adulti è bene  almeno un mese all’anno sospendere l’alimentazione, così da smaltire i grassi in eccesso e purificarsi, possibilmente nel periodo di maggior calore estivo, per poi tornare all'alimentazione abituale ed eventualmente prepararli all’accoppiamento o comunque gestendo la frequenza tra un pasto e l’altro seguendo uno schema personalizzato(vedi schemi guida).


E' necessario sapere quale sia il peso totale di alimento da somministrare mediamente ad ogni specifico esemplare in rapporto alla sua età (di più se in fase di crescita, un pò meno se già cresciutello e meno ancora se è adulto) definendo quanto deve mangiare in un determinato lasso di tempo(ad esempio in un mese o in un trimestre) e in funzione anche alla fase di vita che stà attraversando(sviluppo; prima, durante o dopo ciclaggi, accoppiamenti, parti,.. etc.). suddividendo poi tale peso in regolari pasti dimensionati secondo il caso, da offrire con una frequenza stabilita (ogni 7-10-15 o 20 giorni) in modo che tutti i singoli pasti vengano completamente digeriti, correttamente assimilati e defecati in un predeterminato lasso di tempo in funzione alla specifica realtà del suo momento di vita.
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°°*°°SCHEMI GUIDA DI ALIMENTAZIONE:

Gli schemi orientativi di alimentazione descritti più sotto, presentano programmi distinti tra femmine e maschi, utili soprattutto per chi ha eventuali mire riproduttive; per eseguirli correttamente è necessario munirsi di una bilancia di precisione (va bene anche tipo digitale da cucina). 

I riferimenti età/peso si riferiscono alla maggioranza delle varietà di Boa constrictor più comunemente allevati; per varietà sopra o sotto le normali medie mantenere come riferimento lo schema corrispondente all’età e sesso del Boa, è appunto sul peso reale dell’esemplare che usando la % di riferimento trovata si calcola il peso mensile di alimento da somministrare, risultato che viene diviso per la frequenza media dei pasti indicata da offrire durante un mese.
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_ Schema Nursery:

- Boa baby 0-6 mesi (peso medio da circa gr. 50-60 a circa gr.150 / 200)                                                                                                     

Il peso totale mensile delle prede offerte è proporzionale a circa l'80-90 % del peso del Baby Boa, attorno al 18-20 % per ogni pasto suddivisi in 5-4 pasti mensili.

Esempio primi pasti,..


.. peso Baby Boa neonati circa gr. 60 > peso totale mensile alimento circa gr. 50 (80-90 % del Baby Boa) suddiviso in 5 o 4 pasti di circa il 18 o 20% corrisponde a circa gr.10 o gr.12 a pasto (pinky di ratto o topino primopelo) ogni 6 o 7 giorni,.. quindi più precisamente:


5 pasti mensili con frequenza media di 6 giorni di circa il 18 % a pasto(peso alimento circa gr.10) 


_ 4 pasti mensili con frequenza media di 7 giorni di circa il 20 % a pasto(peso alimento circa gr.12)
Per accompagnare la crescita dei Baby Boa mantenendo la giusta % di peso dell’alimento per ogni pasto, se non si dispone della dimensione di prede adatte, per raggiungere il peso necessario, si possono offrire anche più prede che nel totale raggiungano il giusto peso(senza eccedere), il concetto di base è quello di aggiustare la frequenza tra i pasti secondo il caso e la disponibilità di peso dell'alimento, ossia  più lunga se il peso è al limite del 20%, o più stretta se sotto il 18%(in proporzione al peso del Baby Boa).
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_ 1° Schema :


- Boa cucciolo maschio di 6-12 mesi 


(peso medio da circa gr. 200-250 a circa gr. 500 / 700) 


- Boa cucciolo femmina di 6-18 mesi 

(peso medio da circa gr. 250 a circa gr. 1000 / 1200)


Il peso totale mensile delle prede offerte è proporzionale a circa il 60 % del peso del Boa: 


_ con frequenza media di  7 giorni (4 pasti mensili) attorno al 15 % a pasto,


_ con frequenza media di 10 giorni (3 pasti mensili)attorno al 20 % a pasto.
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_ 2° Schema : 


- Boa sub adulto maschio di 12-18 mesi 


 (peso medio da circa gr. 600 / 800 a circa gr. 1300 / 1500) 


Boa sub adulto femmina di 18-24 mesi

 (peso medio da circa gr. 1200 / 1500 a circa gr. 2500 / 3500)


Il peso totale mensile delle prede offerte è proporzionale a circa il 50 % del peso del Boa: 


_ con frequenza media di  7 giorni (4 pasti mensili), circa il 13 % a pasto,


_ con frequenza media di 10 giorni (3 pasti mensili), circa il 16 % a pasto.
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Ricordo ancora che la crescita del Boa constrictor è molto veloce, soprattutto nel primi due anni di vita, è appunto in questo periodo che si determina l'avviamento ad uno sviluppo al massimo della sua potenzialità, quindi specialmente in questa fase, è necessario alimentarlo correttamente, con cadenze adeguate all'età (schemi 1 e 2), offrendogli le condizioni ideali di clima all'interno del terrario, con un tasso d’umidità attorno al 60-70%, mantenendo una temperatura media tra i 23-25°C nella parte fredda e 29-31° nella parte più calda, favorendo così una digestione più veloce,  si accelera la metabolizzazione dell'alimento, a tale scopo particolarmente nei primi 6 mesi se possibile è utile offrire due o più rattini appena impelati al pari peso di uno solo ratto più grande dotato di pelliccia e ossa certamente piu difficili da digerire.
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_ 3° Schema :


- Boa adulto femmina di oltre 30 mesi


 (peso medio circa oltre gr. 3500) 
Qualche mese prima degli accoppiamenti, si passa ad un’alimentazione tendenzialmente un pò più sostenuta necessaria a riservare scorte che poi utilizzerà durante la gestazione cedendole allo sviluppo degli embrioni, in molti casi senza essersi alimentata per più mesi .





Il peso totale mensile delle prede offerte è proporzionale a circa il 45 % del peso del Boa, attorno al 15 % a pasto, con frequenza media di 10 giorni (3 pasti mensili)


(Se fosse necessario recuperare un'esemplare particolarmente sottopeso o debilitato da riproduzioni, seguire 2°schema)
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_ 4° Schema : 


- Boa adulto femmina di oltre 36 mesi


 (peso medio indicativamente oltre gr. 4000),


alimentazione di mantenimento base, lontano da accoppiamenti, gravidanza o parto


Boa adulto maschio di oltre 18 mesi 


 (peso medio circa oltre gr. 2000),


alimentazione preparativa più rinforzata rispetto a quella di base qualche mese prima degli accoppiamenti


Il peso totale mensile delle prede offerte è proporzionale a circa al 40 % del suo peso,  attorno al 13 % per ogni pasto, con frequenza media di 10 giorni (3 pasti mensili)
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_ 5° Schema : 


- Boa adulto maschio di oltre 18 mesi


 (peso medio circa oltre gr. 2000)





Durante il periodo degli accoppiamenti, si approfitta di una pausa in cui la coppia si è spontaneamente separata per offrire l’alimento che serve a riporre le energie bruciate.




Il peso totale mensile delle prede offerte è proporzionale a circa il 20 % del suo peso, attorno al 10 % per ogni pasto, con frequenza media di 15 giorni (2 pasti leggeri mensili)



(passati 2 - 3 giorni le coppie possono essere rimesse assieme)
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_ 6° Schema :


- Boa adulto maschio di oltre 24 mesi 


 (peso medio indicativamente oltre gr. 2500)


 alimentazione normale di base lontano da accoppiamenti





Il peso totale mensile delle prede offerte è proporzionale a circa il 30 % del suo peso, attorno al 15 % per ogni pasto, con frequenza media di 15 giorni (2 pasti mensili)  
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_  Schema   Gravidanza :


- Boa adulto femmina oltre 36 mesi 


 (peso indicativamente oltre gr. 4000)

Senza esagerare si può continuare a nutrire la femmina solo durante la prima parte della gravidanza, purché le prede utilizzate siano di taglia nettamente inferiore rispetto a quelle solitamente usate, fino ad arrivare gradualmente a sospendere l'alimentazione in prossimità del parto.





Non appena si inizia a notare anche solo un lieve rigonfiamento della pancia è necessario cominciare a offrire prede di dimensioni sempre più ridotte,...inizialmente sui 90 - 80 gr,...poi sui 70 - 60gr,... quando la pancia appare più evidente si scenderà a un paio rattini o topi  (meglio i rattini) per un peso totale massimo di 50gr..                               
Per evitare alla boessa di andare in costrizione e danneggiare gli embrioni oltre che sè stessa, è necessario offrire esclusivamente prede morte lasciate nei suoi pressi sul fondo del terrario, se così non si alimentasse, si può provare a porgerle lentamente con le pinze le piccole prede tenendole radenti al fondo del terrario evitando movimenti bruschi,.. "mollando” immediatamente ma con delicatezza la preda non appena avviene l’attacco che con tali accorgimenti dovrebbe essere senza impeto, avvolgendo la preda al massimo con il collo.


Non c’è da preoccuparsi se la femmina gravida rifiuta il pasto, non è insolito, lo fà d'istinto appunto per preservare i cuccioli e sè stessa evitando di provocare aborti o nascite premature, per gli stessi motivi a gravidanza inoltrata si suggerisce di sospendere l'alimentazione fino al giorno successivo al parto. 


                    (Boessa in posizione di difesa e protezione dei neonati)

Dal giorno successivo al parto, alla "mamma" si applicherà uno schema alimentare inverso a quello precedente, ossia offrendo 1 rattino di 70 - 80gr, poi dopo 4 - 5 giorni uno più grosso,  aumentando gradualmente la frequenza ed il peso totale delle prede ad ogni pasto fino a ripristinare il  e  schema.

                            NASCITA BABY BOA!!!!
                                 
Il Boa constrictor è ovoviviparo, cioè mantiene all’interno di sè le uova, costituite da una morbida membrana e non da un guscio calcificato, vengono portate alla maturazione nel grembo della madre sino a quando sono completamente sviluppati i babies, ed a quel punto li partorisce già formati ed autonomi, lunghi circa 40-50cm. Il numero dei piccoli è estremamente vario, e può spaziare mediamente da una fino a tre/quattro dozzine.


Se il parto non avviene prematuramente e tutti i baby sono completamente formati, il sacco vitellino è già stato assorbito; quando i nascituri escono dalla madre la membrana che li contiene si deve rompere,.. in caso di baby "pigri" ancora rinchiusi nella membrana, si può intervenire aiutandoli a romperla per permettergli di respirare.

Immagine

Una volta tolti i neonati dal terrario dove sono nati, vanno ripuliti dai residui dei sacchi vitellini,membrane e liquidi vari,.. 
.. e poi lavati e sistemati uno a uno in "nidi"di carta assorbente in un box sterilizzato.

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Gestione baby Boa

 


Per i primi giorni, l'ideale è alloggiare i piccoli nati in un unico e grande box, mantenendo umido il substrato, costituito da carta assorbente bianca(quella dei rotoloni, senza stampe colorate), che andrà sostituita anche un paio di volte al giorno, rimuovendo in questo modo i residui dei sacchi vitellini, i vari liquidi, ecc., dopo questo periodo inizialei babies andranno stabulati singolarmente e mantenuti ciascuno ad una temperatura media costante di circa 28-29°C, durante le prime settimane di vita è necessario nebulizzarli anche più volte al giorno con uno spruzzino per mantenergli un buon tasso di umidità.
Dopo un periodo medio variabile tra una e due settimane, i babies effettueranno la loro prima muta e solo successivamente andrà loro offerto il primo pasto consistente in un piccolo roditore rosa(senza pelo) di adeguate dimensioni.



(Per accedere alle foto dei baby Boa disponibili,.. clicca >QUI<)
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Corretta gestione di nuovi esemplari
Non essendo mai il caso di correre rischi inutili, suggerisco quindi che indipendentemente da dove pervengano i nuovi esemplari, ,vengano tassativamente applicati necessari protocolli di prevenzione sia verso loro che verso altri esemplari già eventualmente preesistenti nel luogo dove verranno ospitati e per quanto possano essere remote le probabilità degli uni o degli altri di avere qualche problema di salute è tassativamente necessario seguire scrupolosamente quanto segue,...

Quarantena: 


_ ospitare subitamente i nuovi esemplari  in terrari separati e in ambienti isolati, 12/18 mesi(meglio 24) di quarantene sono il protocollo di base minimo per poter ritenere sana una colonia di serpenti i quali una volta superato anche il secondo anno di tale gestione sono salutarmente sicuri e non vanno messi poi in pericolo dalla vicinanza di nuovi arrivati, essendo in questa fase importante anche evitare possibili contaminazioni indirette(vedi sottocapitolo Igiene).


Igiene: 

 Per ogni singolo esemplare vanno usati terrari spugne per la pulizia, accessori specificamente dedicati, perfettamente disinfettati e ben sciacquati prima di arrivare a contatto con altri esemplari(ciotole per l’acqua, pinze, sonde di termostati, termometri o termoigrometri,.. etc.) per la disinfezione si può adoperare Amuchina Concentrata, diluita al 2% x Litro spruzzata ed asciugata con carta assorbente dopo 20 minuti anche senza risciacquo, arieggiando poi per altri 10 minuti; per qualsiasi operazione che renda possibile una contaminazione indiretta come maneggiare i nuovi esemplari a mani nude, è necessario ogni volta lavarsi e disinfettarsi bene le mani con prodotti specifici(Amuchina, Steramina G e simili), anche se è comunque meglio utilizzare guanti in lattice che ovviamente vanno cambiati ogni qualvolta si deve poi maneggiare un altro serpente,..
.. attenzione perchè possibili contaminazioni indirette possono avvenire da un'ambiente ad un'altro anche semplicemente toccando interrutori, maniglie e rubinetti!


Settaggio: 


_ mantenere i terrari nelle dovute condizioni climatiche utilizzando termostati dotati di sonda per mantenere all'interno del terrario le giuste temperature, utilizzando di preferenza come fonte di riscaldamento tappetini da inserire sotto il fondo esternamente al terrario, per meglio tenere sotto controllo i valori  massimi e minimi, vanno  monitorate temperatura e umidità sia nella zona più calda che in quella più fredda. 

Alimentazione: 

_ utilizzare prede della migliore qualità allevate per essere alimento(per cui esenti da parassitosi o malattie), da somministrare con cadenze regolari adeguate all'età del Boa e proporzionate alla sua dimensione, considerando che di base la circonferenza delle prede non dovrà mai superare quella del Boa. Nel caso di alimentazione con vivo o pre-killed è buona abitudine attuare un programma di prevenzione contro possibili parassitosi interne (Protozoi etc.) avvalendosi della consulenza e supervisione di un bravo veterinario specializzato in serpenti.

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Schede di gestione


Per poter gestire ogni esemplare in modo corretto, è importante avere un rapporto dettagliato con precisi dati di riferimento che permettano di averne un quadro generale ben chiaro (storico), è necessario quindi monitorare e annotare costantemente su specifiche schede di gestione il settaggio di temperature, umidità e ore di luce; risulta così possibile verificare che stagionalmente vi sia l'allineamento a uno specifico schema di alimentazione corrispondente alle loro variabili necessità (vedi capitolo "Schemi guida di alimentazione"), ricreando condizioni ambientali e di allevamento (secondo età e progetti nel periodo) ottimali a svolgere un corretto funzionamento degli organi metabolici regolando conseguentemente anche i ritmi delle funzioni fisiologiche (digestione, defecazione,etc.). 
Nelle schede vanno annotati i pasti(date, tipo e peso), le feci(date, consistenza e colore), mute( date, se intera o a brandelli), note e osservazioni varie(date accoppiamenti, gravidanza, comportamento, etc.etc.), trattamenti effettuati(date, motivo e tipo), eventuali problemi di salute(date e tipo) con le cure e risultati ottenuti, và aggiornato periodicamente sulla scheda anche il peso dell'esemplare per verificarne la buona forma fisica e specialmente se ancora in fase di sviluppo anche la misura per controllarne la giusta crescita.


Roberto Rondelli 
Boa & Co.  
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